SOGNARE E' RIPOSARE
Un sonno riposante è fondamentale per conservare una buona qualità di vita. Il sonno non è una condizione passiva come molti credono: quando dormiamo, infatti il nostro cervello continua a lavorare con fasi alterne di intensità. Il riposo notturno, caratterizzato per la maggior parte della sua durata da"onde lente" cerebrali è intervallato da brevi periodi di cosidetto sonno REM (cioè movimenti rapidi degli occhi che facciamo incosciamente).
La sua durata è variabile, nell'ordine dei minuti e il cervello è in piena attività, come durante la veglia. Le fasi REM garantiscono la formazione dei sogni ed esse sono fondamentali perchè al mattino ci si sveglia ben riposati e vigili. Senza il sonno REM il riposo non è ristoratore, anche se dure le classiche 8-9 ore.
Il sonno ad"onde lente" viene per convenzione suddiviso in 4 stadi: stadio 1 o addormentamento(passaggio dalla veglia al sonno), stadio 2 o sonno leggero, stadio 3 o sonno profondo e stadio 4 o sonno profondissimo. Ogni periodo di sonno ad "onde lente" seguito da un periodo di sonno REM costituisce un ciclo. Un normale periodo di riposo notturno è caratterizzato da 4-5 cicli.
La maggior parte delle persone, invecchiando, tende a dormire meno e durante il sonno si sveglia di più. Recenti studi hanno dimostrato che con l'invecchiamento aumenta sia il senso di stanchezza mentale al risveglio che la sonnolenza. Sembrerebbe che invecchiando più che una riduzione della necessità, si manifesti una riduzione della capacità di dormire. Perchè diminuisce la capacità di dormire? Gli scienzati affermano che le cause possono essere numerose. Una delle più frequenti è che certamente dovuta alle modificazioni del controllo della respirazione che avvengono nei centri nervosi del cervello con l'avanzare dell'età. L'80% degli ultra-cinquantenni, durante il sonno notturno non respira per brevi intervalli di tempo; in questi periodi che variano in durata dai dieci secondi al minuto(periodi di apnea)il soggetto può svegliarsi senza accorgersene. Per questo motivo il sonno diventa meno riposante. Un'altro disturbo del sonno frequentemente osservato nell'anziano è la contrazione degli arti inferiori.
L'aspetto più rilevante dei disturbi del sonno riguarda l'individuazione di una terapia adeguata. Oltre il 40% delle persone che prendono sonniferi sono ultrasessantenni.
Nella terza età, la maggior parte dei fermaci per dormire hanno un effetto più prolungato e vengono eliminati più lentamente rispetto a quanto avviene nei soggetti adulti. Inoltre l'uso continuato può provocare un aumento, e non una diminuzione dei disturbi del sonno.
Fino a quando la conoscenza dei problemi del sonno non sarà completata, e cioè fino a quando non si comprenderà ciò che è da considerarsi normale e ciò che invece deve essere ritenuto malattia, ci si deve avvicinare ai disturbi del sonno guidati dal buon senso, senza abusare dei farmaci.
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