giovedì 16 aprile 2009

SICURO, MA ANCHE ACCOGLIENTE: L'ALLOGGIO A MISURA DI ANZIANO


E' importante prevenire gli incidenti domestici, ma bisogna avere una casa che sia confortevole e facile da vivere.

La stragrande maggioranza degli italiani ama stare nella propria casa. Ma se in media il salotto è l'ambiente preferito, ciò non vale per la fascia sempre più ampia di over 65, che preferisce la cucina (55%). E' quanto emerge dall'indagine "Gli italiani e la casa", volta a scoprire i costumi abitativi del nostro Paese e curata da Astarea per Stannah, leader nella produzione di montascale.
La ricerca (basata su 2.100 interviste telefoniche, raccolte in 180 punti della Penisola con un campione rappresentativo dai 35 anni in su)evidenzia che la maggioranza dei connazionali (60%) abita in condominio e solo il restante 40% in case individuali: nel Nord Est dove sono meno diffusi i condomini, sono soprattutto le persone over 65 a vivere in case monofamiliari.

IL CENTRO DEGLI AFFETTI

Ma cosa rappresenta la casa per gli italiani? Se dal 45% dei 54-65enni è considerata il "centro dei propri affetti", questo valore scende al 35% per la popolazione di over 65 intervistati contro una media nazionale del 39%. Per Astarea questo fenomeno si spiega con il fatto che i 54-65enni vivono in una dimensione casa-centrica e presumibilmente ancora in coppia, svolgono diverse attività, con la presenza anche intermittente di nipoti. Andando invece avanti con gli anni questa situazione rischia di depauperarsi con la perdita del compagno/a, degli amici, con la riduzione della vita sociale e la casa finisce per essere vissuta in "modo meno affettivo".
La percentuale di anziani che guarda la tv, se pur in cucina è superiore alla media nazionale(60% contro 57%). La lettura è invece prediletta di più nei grandi centri(36%) e tra le persone di ceto superiore(53%) e gli anziani la scelgono, in linea con la media nazionale, per il 31% dei casi. La ricerca di Astarea voleva anche verificare la presenza di barriere architettoniche all'interno delle case: risulta che il 36% degli anziani deve superare una scala esterna, mentre il 29% ha una scala all'interno della casa. Più di un terzo sceglierebbe, se necessario, l'installazione di un montascale o di un ascensore.

UN AMBIENTE PER TUTTI

Ma è possibile realizzare una casa "a misura" di anziano con specifiche soluzioni architettoniche, tecnologiche e gestionali?
Il Progetto per l'Utenza Ampliata considera un nuovo modo positivo e propositivo di porsi davanti al progetto per realizzare spazi fruibili per tutti.
Il progetto si occupa di di progettazione per l'accessibilità, il che non significa però realizzare abitazione specifiche per anziani o persone disabili, anzi lo sforzo è proprio quello di evitare una stigmatizzazione delle persone con qualche difficoltà. Non esiste pertanto una ricetta a priori valida per tutti. Senza dubbio però una progettazione accessibile richiede una certa attenzione alla sicurezza, ma ciò non significa che l'ambiente non possa essere accogliente. Bisogna sempre partire dalla persona, dall'uomo, dai suoi bisogni e provvedere con interventi calibrati. Ad esempio al posto di stanze con piastrelle rigorosamente di colore bianco e nero, poco illuminate e tristi , è senz'altro meglio un ambiente colorato e pieno di luce.
La domotica e quindi la tecnologia, può poi dare un aiuto importante nel rendere la quotidianità domestica più semplice. Con l'impiego della tecnologia si può fare molto, ma occorre abbinnare al problema le funzioni che possono ritornare utili.
A proposito si dovrà distinguere fra domotica per l'autonomia della persona, in cui rientrano comandi vocali, sensori per far accendere tv e luci, per le poltrone reclinabili ecc. e quella mirata alla sicurezza,e a sua volta per quest'ultima si deve distingure fra interventi per la sicurezza dell'abitazione o della persona. In questa categoria rientrano i sistemi per le chiamate d'emergenza, gli allarmi che segnalano un rubinetto rimasto aperto, il gas lasciato acceso ecc.

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