lunedì 25 maggio 2009

BADANTI: UNA RISORSA INDISPENSABILE

In un paese come il nostro, dove l'assistenza pubblica è carente, ogni anno aumentano sempre di più le badanti: presenza indispensabile per accudire i nostri anziani. In Italia ce ne sono circa 774 mila, ma le clandestine sono quasi il 40 per cento. Sono quasi tutte straniere, età media 37-40 anni, provenienti in prevalenza dall'Est Europa, in maniera minore da Sud America e Filippine.
Si parla tanto di solidarietà sociale, ma le misure in atto non sono sufficienti per aiutare gli anziani, in termini sociali, sanitari e assistenziali. Le famiglie italiane sono costrette a ricorrere alle badanti, anzi per meglio dire alle assistenti familiari, termine che riconosce l'alto lavoro svolto da queste lavoratrici che ci permettono di mantenere il proprio anziano a domicilio. Questo modello, tutto italiano, derivato dall'inadeguatezza dei servizi pubblici e dal mutamento della struttura familiare, è stato definito dal punto di vista sociologico"sub protettivo"perchè protegge meno di quanto fanno altri sistemi europei. Da noi vige il"welfare fai da te", risposta spontanea all'insufficienza del pubblico nell'assistenza agli anziani. Così si è creato un intreccio di convenienze che unisce le esigenze delle famiglie con quelle delle straniere, bisognose a loro volta di mantenere sè stesse e la famiglia in patria.


Governo quasi assente

Per l'assistenza agli anziani l'Italia spende solo lo 0,12% del Pil, meno della Lettonia(0,14%) e molto meno della Svezia(2,5%), Paese con un welfare consolidato.
Eppure l'Italia è un paese longevo(81 per la donna, 77 per l'uomo), in Europa detiene il primato ed è il secondo nel mondo dopo il Giappone. Un Italiano su cinque ha più di 65 anni e si prevede che entro il 2010 ci saranno oltre 28 milioni di over 60. Solo da qualche anno sono state attivate delle nuove politiche a livello locale, per formare le badanti ed erogare interventi economici modesti alle famiglie.

Il futuro è la qualificazione

Il lavoro di cura è considerato una"vocazione femminile"che si conosce senza apprendimento e senza un'adeguata preparazione. E' importante invece che le badanti siano sempre più qualificate. Dovranno specializzarsi frequentando dei corsi e sarebbe utile instituire dei percorsi di certificazione delle competenze. Bisognerà instituire un albo per un lavoro così importante e delicato, non ci si può basare sul passaparola.
E' urgente pensare a un nuovo welfare che superi lo spontaneismo e il"fai da te" e richiami tutti, innanzitutto le istituzioni, alle loro responsabilità.

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