Nel passato gli anziani godevano di autorità e rispetto, oggi invece la moderna società industriale, caratterizzata dal rapido rinnovarsi delle conoscenze, da uno sviluppo della tecnologia e della scienza sempre più vertiginoso, dal profitto e dal consumismo sembra relegare chi non è più in grado di produrre e di consumare in un angolo di solitudine.
Le società contadine e preindustriali assegnavano all'anziano una funzione ben diversa dall'attuale: egli era il depositario di una saggezza, di un sapere sedimentatosi durante tante generazioni succedutesi nell'abitazione magari dello stesso casolare; egli era colui che rappresentava e manteneva l'unità della famiglia patriarcale, tipica della comunità contadina. Egli per questo godeva del rispetto dei giovani e in genere di tutti i famigliari tanto che nei momenti di difficoltà il suo consiglio era sempre il più ascoltato.
La società preindustriale, o comunque ancora a limitata industrializzazione, ad economia prevalentemente agricola e non ancora caratterizzata dal consumismo e dall'invadenza dei"mass-media", presente ancora in Italia fino ad alcuni decenni fa attribuiva grande importanza all'esperienza, considerata come l'accumulo delle conoscenze in un'epoca non ancora caratterizzata dal rapido rinnovarsi dei saperi e dalla diffusione in tempo reale di idee ed informazioni operata dai mass media. E' ovvio che in tale contesto gli anziani non potevano assolutamente essere visti come elementi deboli della società, ma parte integrante di un tessuto sociale che attribuiva loro come già detto un ruolo autorevole e una funzione non trascurabile.
E' la società industriale e consumistica che invece rende più deboli alcuni elementi del tessuto sociale, condannandoli irremediabilmente all'emarginazione.
Anziani, handiccapati persone che per varie ragioni non riescono ad integrarsi nella nostra società, caratterizzata da tempi di lavoro frenetici e ad alto tasso di competitività sono ricacciati ai margini della società stessa, costretti non di rado a vivere in condizioni di frustrazione e conoscere penose crisi d'identità.
Al posto della famoglia patriarcale tipica della società contadina di una volta, la società industriale privilegia il modella della famiglia cosìdetta nucleare, cioè costituita da un unico nucleo formato da genitori e figli, questi ultimi in genere in numero ridotto. La famiglia nucleare vive fisicamente separata dal resto della parentela e in genere isolata dal resto della società. In questa situazione l'anziano oggi è condannato alla marginalità anche dalle sue diminuite energie e dalle sue minori esigenze: egli non può sopportare i ritmi"stressanti" del lavoro di oggi, rischia di essere un peso per la società così frenetica e solo animata da logiche di profitto.
La condizione dell'anziano è un problema che ci riguarda direttamente perchè...tutti siamo destinati a vivere questa condizione. I problemi della terza età inoltre sono destinati a investire una rilevanza sempre maggiore per il fatto che nella moderna società industriale la percentuale di anziani sulla popolazione attiva è destinata a salire considerevolmente sia per l'allungarsi dell'età umana, sia per il calo delle nascite. Al di là delle considerazioni di statistica economica è indispensabile in ogni modo che gli anziani vengano sempre visti con simpatia ed affetto, non siano considerati di peso alla società, ma vengano sempre circondati dal calore dei familiari e dal rispetto di tutti. Solo vincendo l'angoscia della solitudine e il senso d'inutilità che può nascere dal sentirsi messo da parte, l'anziano potrà continuare a considerarsi parte integrante della società.
lunedì 11 maggio 2009
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1 commento:
Hai toccato un tema scottante:il ruolo degli anziani nella società!!
Nen è da stupirsi che gli anziani siano un peso, se non addirittura un costo per la nostra società.
L'aggettivo vecchio non viene più considerato anche per i suoi aspetti positivi. Si pensi alle tradizioni, alla capacità di trasmetterle, alla cultura, ai ricordi del passato, a intere subculture che si stanno perdendo.
Consideriamo poi il mondo del lavoro: si diventa vecchi già a 40-45 anni, e si incontrano immense difficoltà in caso si debba cercare una nuova occupazione.
forse è proprio questo a non funzionare, il sistema economico-sociale che si è creato in questi anni. Dove si trova solo frenesia, correre, speculazione, come potrà trovare spazio la figura dell'anziano? Non a caso le cosiddette case di riposo diventano veri e propri parcheggi e le badanti sono sempre più impiegate per assistere i nostri "vecchi"nonni.
A volte invece anche i nonni diventano utili, proprio perchè i genitori non hanno più tempo, spesso nemmeno per i figli. Ecco che capita di incontrare i super nonni che fanno di tutto e che diventanto insostituibili anche per le giovani famiglie!!
Su questo argomento consiglio di leggere un'articoletto simpatico scritto da due amici Marco e Pippo proprio sui super-nonni!!
http://www.marcoepippo.com/public/articoli/20090416.pdf
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